Dafne

Livia Bazu

Quante volte l’ho riconosciuta                                  
Attraversare le finestre della mia anima
Le strade dei miei quartieri segreti
in macchina sotto al portone
in treno
in pancia
negli asili dimenticati
nelle sale d’attesa
al bagno allo specchio al telefono sui gradini di lettere
quante dafne

spaccarsi iridarsi
aprirsi derma
membrana esterna
ogni spaccatura
più
corteccia
e poi limpidissimo
formicolio di cellule
che
frusciano
canali minuscoli vivissimi
vibrano
sangue
più
verde
più
fremito
più
brezza
in aprile

quando dafne sentì la sua prima fioritura
con sensi acuti
meraviglia
fremito
che era stato animale

amò

più