Primavera a Milano

Adriana Langtry

La chiesa rossa
in fondo,
i gonfiabili azzurri
e l'uomo grigio
immobile,
sdraiato sull'erba
sotto l’ombra
dei platani,
fra il guaire dei
cani e gli urli
dei bambini.

A sirene spiegate
l'ambulanza
squarcia
il pomeriggio.
Si apre di netto
un solco
fra i curiosi
e
il corpo,
un mucchio di ossa
e stracci,
viene tastato
e avvolto
da mani leste
e
caricato in fretta
su, in barella.

Per un attimo
il mondo sembra
fermo,
appeso alla
tiepida brezza
che commuove
le foglie,
finché
un nuovo
stridio
dell’automezzo
sventola
come bandiera
sull’opposta
corsia del viale.

Prima che cali il sole,
intorno
al gorgoglio
di una nobile
e
schietta
vedovella,
si radunano
piccioni
e
lavavetri.