Ieri, a pranzo, in Tv,
ho visto una donna africana
piangere, urlare disperata e correre
scomposta e spettinata per la strada
del mio paese asfaltato.
Correva con un ritmo balordo,
da strada sterrata, che corri,
ti lanci avanti e vai,
getti il cuore prima,
e lo riprendi, ti affanni
e lanci e corri ancora,
e non arrivi mai.
Il marito era appena annegato
nella piscina piena di veleno
e lei
piangeva, gridava e
arrancava senza remore,
oltre ogni limite,
così, per strada.
Mi ha scombussolato quella donna.
Se fosse un’attrice, sarebbe stata
una tragedia vera.
Ho lo stomaco a pezzi
ancora tutto e non è bello.
Bisogna fare leggi giuste
che proteggano, leggi robuste,
leggi dure che proibiscano e
vietino severamente
che gli immigrati
piangano così, per strada.