Testi

Ifigenia

Helene Paraskeva

Nel golfo di Aulide afono e piatto, 
il vento strozzato ancora balbetta. 
Prima di mezzanotte non si alzerà 
mai, prima del sacrificio 
ha un impegno. 
Ma Ifigenia ha fretta, non aspetta più. 
Trascura lo scalino dell’altare,
inciampa, crolla  
e cade sgranocchiando ossa di eroi.
Sgomita, scalpita l’armata epica
di sassi cavalieri e denti opliti
che ha in bocca. 
E nell’orecchio la voce di Artemide,
rauca e soffocata dalle sigarette, 
fioca, come le antiche fiamme sull’altare,
le sussurra maliziosa: 
“Penso che ti dovrai fermare per un po’!”.