Sono la moglie dell’orco.
Dire la verità
è cosa buona
parole limpide bianche.
Ma con lui non si può.
Con lui ho viste le mie parole diventare
chegge frantumate,
abbandonate nell’angolo.
Prendevo la scopa, non la penna.
Ci sono voci troppo fioche per la verità.
Come quella di una bambina nell’ultima fila.
Ha sempre la risposta giusta
ma non si sente.
Bisogna raschiarsi la gola
mettere un po’ di nero sul bianco
diventare corvo e non colomba.
Ma chi vuole un corvo in casa,
chi sopporta la sua voce rauca
il sapore di cenere delle sue parole.