Gretel

Eva Taylor

Ci siamo persi.
Eppure avevamo le nostre misure:
i sassolini sul sentiero,
i rametti di cespugli spezzati.

Il nostro progetto di sopravvivenza:
uno cerca i sassolini
l’altra trova il posto dove lasciarli.
Una sceglie il cespuglio al bivio,
l’altro piega il rametto nella direzione giusta.
Quando una non è sicura, l’altro la rassicura.
Quando uno è stanco, l’altra ha ancora un pezzo di pane in tasca.
I conflitti ci sono ma vengono messi via.
Per il momento.

Poi il momento cambia.
La strega diventa più cattiva.
La strega ci fa lavorare di più e ci osserva.
La strega non è più una strega, ma tante streghe.
C’è la strega che dice le bugie con la faccia gentile,
c’è la strega che ti fa vedere le mele sugli alberi e poi ti fa mangiare pane secco,
ce n’è un’altra che ti dice che non devi pensare
e quando chiedi: “ma come si fa?”, ti picchia.

Ci sono altri Hänsel e Gretel che sono ammucchiati in una stalla,
si sono trasformati, figure che vagano al buio.
usano le parole della strega.
Abbiate fiducia, lei pensa per noi.
Fidatevi delle sue decisioni.
Siamo tutti un unico corpo.
Un unico Hänsel e un’unica Gretel.

Ma Hänsel non è mai ritornato.
Non riuscivo più a distinguere i rami spezzati,
i sassolini avevano cambiato colore.

Hänsel, dove sei?