Lungo Camden High Street ci si attaccò un polposo marciume,
grumi scuri di fragole, birra, bile a spruzzi sul pavimento.
La luna, sussurravi. La mia chioma bagnata un cespo di ricci nella calura.
Un litro d’acqua mi sciaguattava dentro.
La tua pelle è come la luna; una madonna seducente nel tramonto.
Il tuo viso inzuppava il sole.
Biascicavi senza posa parole che la mia mente schivava
come un pugno indeciso.
Vicino al pub, i treni sferragliavano per Euston, urlo rovente di pistone e freni.
Volevi brindare, non mi mossi, la lingua grossa,
costole cerchiate di metallo: Ai treni.
Vedo ancora il tuo leggero ritrarsi, sento il tuo dolce canto incurante
Ti amo da morire,
e una lucertola di sudore mi sfrecciò improvvisa tra le spalle, ignara.