Mai perdere l’attenzione, mai la cura,
piccola e leggera come sono
e quasi trasparente per giunta
non perdermi tra gli angoli senz’anima
del labirinto armato
in cui si nascondono ingannevoli
invisibili e inavvertiti
orchi buchi neri
avidi di oblii e sfiducie
ruminando sempre le nostre impassioni
non assolvermi
ogni giorno
per non condannarmi
per tutti i giorni
rimproverami
fino ad allungare l’orecchio
alla goccia sottile della clessidra
la vaga clessidra nascosta tra i vicoli della mia architettura
che versa lacrime e sangue quando si sente mancare
e acque allegre fiotti di danza
per com’è la voglia e il mistero
cercare il mio abito
e il portatore da vestire con la mia pelle aperta
redimere insieme
cucire insieme una musica ignota
labirinto e uscita